gioielli d’arte artigianato design
2010 - Il futuro degli etruschi
Giovedì, Settembre 16, 2010 - 16:58Mostra personale di Anna Fornari a cura di Claudio Franchi
Museo Antiquarium Comunale di Corciano
Il futuro degli etruschi
Il futuro degli etruschi è una narrazione spazio-temporale affidata ad una serie di opere della orafo artista, dalla funzione latente di ornamento, certo, di ispirazione protostorica ed etrusca, ma ri-elaborati (non ri-prodotti) con il preciso intento di rilanciare il gusto, le forme assolute, la capacità di rappresentazione di un pensiero originale che non rinuncia al valore della storia.
La mostra nasce dal nuovo concetto di Museo, secondo cui esso non è solo testimonianza del passato, ma viene visto come spazio vitale in evoluzione e di collegamento tra passato, presente e futuro.
CONVEGNO
Innovare conservando
Convegno e dibattito sul tema del recupero dell’eccellenza nei mestieri manuali, attraverso l’esperienza dell’arte orafa a cura di Anna Fornari e Claudio Franchi
nell’ambito della manifestazione
PRIMAVERA DELL’ARTIGIANATO
Antiquarium comunale
Corciano (PG) 30 aprile 2010 ore 9.30
Il tema del recupero del valore della manualità è sempre più presente nei dibattiti culturali, con forti connotazioni sociologiche e sociali. In un’epoca caratterizzata da una forma sempre più diffusa di isterismo tecnologico, che promette progresso e gratificazioni -entrambi puntualmente disattesi- l’homo faber diviene la vera proposta innovante per rispondere all’attuale stato di crisi.
Le conquiste tecnologiche sono un indubbio bene di avanzamento della civiltà, ma quando diventano invasive, anche in quegli ambiti dove il lavoro manuale costituisce un valore aggiunto, la cultura artigianale si mostra un recupero irrinunciabile per una società che sembra aver perso di vista il vissuto specifico dell’uomo.
Giovanni Sartori in un suo lungimirante articolo dal titolo “la disoccupazione tecnologica”, apparso sul Corriere delle Sera nel 1984, invitava a prendere le distanze dal pericolo che si stava correndo nel sostituire l’uomo con la macchina in ogni categoria produttiva, generando un fenomeno che è divenuto purtroppo una drammatica realtà anche per il nostro paese.
Federico Rampini, in un articolo apparso su Repubblica il 6 marzo scorso, spiega la rivincita dell’Homo faber e del prepotente ritorno alla manualità come valore irrinunciabile per una comunità che ha bisogno di risposte efficaci alla crisi.
Richard Sennet, in un libro divenuto oramai celebre seppure pubblicato da appena due anni, sottolinea il ritorno del desiderio al recupero della sapienza manuale e della conoscenza, contro la diffusa mediocrità dell’era post-moderna, nella quale impera il motto superficiale del “basta che sia fatto”.
Umberto Galimberti analizza con profondità -a larghi tratti filosofica- il tema della tecnica come universo dei mezzi a disposizione dell’uomo, individuando un capovolgimento per cui soggetto della storia non è più l’uomo ma la tecnica che, emancipatasi dalla condizione di mero strumento, dispone della natura come suo sfondo e dell’uomo come suo funzionario
Le arti orafe da sempre costituiscono l’avamposto della sperimentazione tecnica, della ricerca formale, della costruzione di linguaggi, il cui studio da parte degli archeologi ha permesso la comprensione degli usi e costumi delle società più remote della storia.
Abilità manuale e sperimentazione formale possono restituire all’uomo moderno la dignità perduta, la libertà a lungo desiderata, il recupero di una serie di valori necessari a riequilibrare gli scompensi di una società che rischia una pericolosa involuzione nella direzione del “disimparare”, anche per i processi più semplici di intervento manuale.
Nel Museo di Corciano si propone un’idea-prototipo che possa stimolare opportune riflessioni: il Museo come luogo di recupero dell’immaginazione, del saper vedere, del ritorno ai valori della cultura della passata età dell’oro; il Museo come luogo della sperimentazione per la riscrittura di nuovi linguaggi, di usi e costumi del “pensare” e del “fare” per un’umanità più consapevole delle proprie potenzialità.
Il tema della riscoperta di una qualità nuova, intesa come insieme di forma, tecnica, logica, capacità di comunicare una storia, testimoniare una tradizione o un rapporto unico con la realtà territoriale, si pone come logica evoluzione del luogo della memoria.
Intervengono:
Nadia Ginetti Sindaco di Corciano
Paolo Bruschetti Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria
Antonella Pinna Responsabile sezione Musei e Beni diffusi sul territorio Regione Umbria
Luca Iaia Referente Nazionale CNA Artistico e Tradizionale
Costante Brunori Presidente Onorario Federazione Orafi Confartigianato Imprese Perugia
Andrea Lombardo agc associazione gioiello contemporaneo